ANSIA DA MATEMATICA - come superarla?

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Uno dei miei primissimi video sul canale youtube era intitolato “l’ansia per la matematica” (guarda il video ).

In quell’occasione ho già accennato un aspetto legato all’ansia che è quello dell’errore e suggerivo 5 passaggi per svolgere un problema di matematica. Questa volta vorrei analizzare questo aspetto occupandomi sia della visione da parte dei genitori sia quella da parte delle insegnanti di matematica.

Innanzitutto diciamo che l’ansia per la matematica non è una cosa astratta perché gli studi hanno dimostrato che si attivano proprio due zone del cervello legate al dolore e alla paura. Quando i bambini accusano dolori di pancia, mal di testa, sudorazione ecc prima di una verifica di matematica è probabile che non se lo stiano inventando ma che sentano davvero questa pressione legata sia alla performance che a tempi ristretti in cui svolgere la prova oltre che alle conoscenze e alle strategie per la risoluzione del calcolo o del problema.

Partiamo dunque dal presupposto che non esistono solo fattori individuali ma anche fattori ambientali. Esempio classico: lo svolgimento dei compiti a casa. Spesso sono liti tra genitori e figli perché i bambini che vivono questa ansia tendono a procrastinare il momento di svolgimento del compito e vivono con la costante del “tanto non sono capace, tanto non riesco”. Chi vive spesso insuccessi legati a questa disciplina, tenderà a essere meno motivato e chiaramente meno incline a svolgere compiti di matematica. Voi preferireste fare una cosa che vi piace o una cosa che non vi piace? La stessa cosa vale per la matematica.

Cosa possono fare dunque i genitori per abbassare questo livello d’ansia?

Vediamo 3 strategie:

1.      Incoraggiare i bambini a provare, a sperimentare per trovare soluzioni. Dir loro “bravi” quando svolgono l’esercizio trovando la soluzione. Premiarli se necessario per motivarli a impegnarsi. Non tanto a fare tutto giusto quanto a impegnarsi. Ci vuole pazienza ma è necessario che prima il genitore mostri al bambino come fare, poi pian piano sfumare l’aiuto quindi dare sempre meno suggerimenti e premiare SOLO quando il bambino fa da solo o dimostra di aver messo il suo massimo impegno per portare a termine l’esercizio.

2.      Evitare assolutamente frasi come “mio figlio non è proprio portato per la matematica” oppure “non capisce niente” oppure “tanto non ce la farà” né davanti a lui né alle sue spalle perché il bambino si auto convincerà di questa cosa. Nemmeno quando lui è assente perché altrimenti anche gli altri adulti smetteranno di incoraggiarlo.

3.      Si possono fare giochi da tavolo matematici o giochi al pc (esistono moltissimi software e siti per questo, nel video che vi mostro alla fine del post, ci sono alcuni esempi). Si possono fare insieme, genitori e figli. Creando questi momenti di condivisione, non solo il bambino si esercita in matematica ma si rafforza anche il rapporto familiare. Non si deve dire esplicitamente: “Facciamo il gioco di matematica” ma “contiamo!”, “giochiamo”, “divertiamoci!”.

Ultimo suggerimento, questa non è una strategia ma appunto un suggerimento: genitori non date troppo peso al voto ma al processo e all’impegno! Per favore! Del voto non si ricorderanno i bambini tra qualche anno, e nemmeno voi ma di quello che è rimasto sì! È questo che conta! Non sgridateli se prendono brutti voti ma si sono impegnati! Piuttosto affiancateli e rassicurateli con un “allora, vediamo insieme cosa hai sbagliato! Possiamo esercitarci per la prossima volta!” con un bel sorriso.

Passiamo alla scuola, vediamo anche per gli insegnanti 3 strategie:

1.      Non fate paragoni! MAI! Né tra maschi e femmine creando ancora più differenza di genere né tra compagni. Non ne avete il diritto. Rischiereste di allontanare ancora di più i bambini. Non avete idea di come feriscono le parole delle insegnanti dette magari così senza pensarci troppo.

2.      Spiegate ai bambini che l’errore fa parte del processo. Anzi a volte invertite proprio la rotta. Fate esercizi sugli errori. Caccia all’errore, vince chi fa più errori. In modo da imparare anche da lì. Mi ricordo che 10+10 non fa 30 come ho risposto nel gioco ma fa 20. A volte resta più impresso.

3.      Introducete i giochi alla L.I.M. o anche per voi, giochi da tavolo, o tombola o giochi sulle tabelline o canzoni. Divertitevi. Usate in modo creativo la matematica. Non fate 7000 operazioni in colonna, incolonnate come soldatini..liberate la fantasia! Con l’utilizzo di educational game i bambini si divertiranno.

Se mi seguite sui social, in particolar modo su instagram io condivido spesso dei giochi oppure del materiale che ho costruito, magari plastificato o su cartoncini che sfrutto come strumenti compensativi per l’apprendimento. Sono molto utili ed efficaci.

Io ovviamente ho riassunto in 6 strategie, 3 per genitori e 3 per insegnanti/educatori, come ridurre questa ansia. Ovviamente ce ne sono anche altre di strategie, se voi per esempio ne conoscete alcune, potete scriverle qui sotto nei commenti. Potremo così creare un giga manuale delle strategie per ridurre l’ansia per la matematica.

Vi ricordo che lo scopo della rubrica non è un’accozzaglia di insulti o di chi fa meglio ma semplicemente vuole essere uno strumento per raccogliere più strategie possibili per il bene dei bambini. Siate gentili nei commenti e commentate solo se avete qualcosa di costruttivo da condividere con altri genitori o insegnanti.


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